Giardini naturalisti

Estrarre la quintessenza delle creazioni contemporanee

Trentham (© Piet Oudolf)

L'olandese Piet Oudolf è senza dubbio il leader di questo nuovo approccio che unisce risparmio nei costi di installazione e manutenzione, rispetto per l'ambiente e sviluppo sostenibile. Tali risultati sono ormai numerosi in Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Lussemburgo e Stati Uniti, mentre la Francia è nettamente in secondo piano.

stagioni estese

Tipicamente, questo tipo di "compressione vegetale" composta in parte da piante perenni alte assume tutta la sua estensione nel corso dei mesi per un picco a fine estate. Se l'attrazione dell'autunno e dell'inverno non ha più bisogno di essere dimostrata, l'attrazione all'inizio della stagione a volte è sfocata a favore di un effetto crescendo. L'apporto di raffiche di bulbi da naturalizzare, selezionati sulla persiana e installati tra i cespi perenni o tra l'erba dei prati fioriti, rende facile il superamento di questa critica comunemente spacciata.

Anche paesaggisti come Sylvie e Patrick Quibel (le Jardin Plume -76-) offrono una soluzione interessante: creare scene naturalistiche appositamente dedicate alle fioriture primaverili o autunnali per celebrare ogni stagione come dovrebbe.

Crea caso per caso

Tali creazioni sono disponibili indiscriminatamente in aiuole, prati fioriti da piantine, giardini di ghiaia che simulano un biotopo di roccia o macchia (e infatti realizzabili su lastre). Sono possibili anche nelle zone umide o nel sottobosco (come nell'Heemparken ad Amstelveen -NL-).

In pratica, il paesaggista ha, infatti, la scelta tra:

  • la creazione di piantagioni naturalistiche sotto forma di massicci,
  • lo sfruttamento di un biotopo naturale con piante adattate,
  • la ricostruzione ex nihilo di un biotopo ben tipizzato alla maniera di Keith Wiley (GB).

Una porta verso la natura

Le piantagioni naturalistiche consentono, nelle aree urbane, agli abitanti delle città privi di natura di rimanere in contatto con le piante, al ritmo delle stagioni. Queste piantagioni si muovono e si muovono, le piante giganti distorcono le scale delle dimensioni per farci ripiombare nelle sensazioni, nelle atmosfere dell'infanzia. Viene anche data l'opportunità di dimostrare gli inevitabili cicli di crescita e declino, nonché gli effetti stagionali. Una variazione negli anni è portata da specie più volubili ed erranti, anche effimere.

Nuove nicchie ecologiche

Attraverso la loro diversità vegetale, i ridotti interventi di manutenzione, le piantagioni naturalistiche favoriscono l'installazione di molti insetti e tutti i tipi di animali, contribuendo così a ricostituire un microecosistema stabile e sostenibile, quasi autonomo. Gli insetti, in particolare, fanno vivere e frusciare questi spazi di vitalità.

I "giardini naturalisti" promuovono la creazione di veri e propri corridoi o corridoi di biodiversità che consentono di fissare, incoraggiare e mantenere la ricchezza della fauna nelle vicinanze e quindi di infiltrarsi nelle aree urbane.

Sulle tracce di Jean-Henri Fabre, naturalista - osservatore

I visitatori, giovani o meno giovani, sono naturalmente attratti da questi luoghi emotivi dove diventano veramente parte del paesaggio. Viene così data loro la possibilità di approfondire il vasto campo delle scienze naturali (innegabile funzione educativa).

In effetti, tali luoghi favoriscono l'ispirazione, il benessere e il ringiovanimento.

Philippe Ferret

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