Lo scarabeo giapponese arriverà presto in Francia!

Come riconoscere lo scarabeo giapponese

Lo scarabeo giapponese, Popillia japonica, è un bel coleottero di circa 10 mm di lunghezza. Sua testa, torace e addome sono di colore verde metallico mentre le elitre sono marrone ramato. Abbastanza simile ad altri coleotteri della stessa famiglia (Rutelidae), si distingue però per 10 ciuffi di setole bianche distribuito su ciascun lato dell'addome, così come due ciuffi sull'estremità posteriore.

Altro segno distintivo: quando avverte la presenza di un predatore si blocca a gambe divaricate.

L'imminente arrivo dello scarabeo giapponese

Originario del Giappone e dell'Estremo Oriente della Russia, lo scarabeo giapponese è arrivato in Europa nel 2014, tramite il commercio internazionale via mare e aereo (soprattutto quelli riguardanti i prodotti agricoli), deponendo le sue valigie in Nord Italia, dove si sono sviluppati focolai importanti.

Sfortunatamente, mentre in Giappone la popolazione di Popillia japonica è regolato da numerosi predatori, in Europa non sembra essere preda di nessuna specie animale. Potrebbe quindi diventare invasivo. Per il momento nessun individuo è stato identificato in Francia. Tuttavia, la minaccia è reale e le autorità nazionali ed europee si mobilitano per limitarne la diffusione e sviluppare strategie integrate per il controllo del coleottero.

Il problema ambientale del coleottero giapponese

Il coleottero giapponese si nutre di foglie, e più in particolare di tessuto vegetale tra le vene. Dopo il suo passaggio rimane solo il merletto: le conseguenze possono essere fatali in alcune specie infestate.

Il anche le larve del suolo danneggiano rosicchiando piccole radici che possono colpire prati, erbe ornamentali o selvatiche e persino alcune verdure. Le piante attaccate poi vedono le loro foglie ingiallire e appassire.

Lo scarabeo giapponese è attivo da fine maggio a ottobre (picco di attività in luglio-agosto). Una volta in atto, la sua dispersione locale avviene tramite il volo degli adulti così come le larve nascoste nel terreno tra le radici dei soggetti trapiantati.

Il le piante ospiti sono molto numerose (quasi 300 specie vegetali diverse), quindi un grave rischio per l'ambiente in caso di infestazione: si tratta di giardini privati ​​e pubblici, frutteti, colture erbacee, orti, prati, boschi, ecc. Tra le piante più colpite: acero, glicine, rosa, mela, gelso, pesca e lime.
Avvertimento : in caso di sospetto rilevamento, contattare il DRAAF-SRAL o il FREDON nella propria regione.

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