Mandarino

Presentazione

Il mandarino, come l'arancia, il limone o il pompelmo, è un agrume. È il frutto del mandarino (Agrumi reticolati), piccolo albero a portamento espansivo appartenente alla famiglia delle Rutaceae, e più precisamente al genere Citrus. Le sue foglie verde intenso sono lucide e persistenti e i suoi ramoscelli portano spine.
Il mandarino è un frutto sferico, leggermente schiacciato, con un diametro da 5 a 8 cm: è quindi più piccolo dell'arancia, ma più grande della clementina. Si sbuccia facilmente e manca della sottile buccia bianca amara che aderisce agli spicchi d'arancia. I suoi quarti, o "cosce", si staccano facilmente l'uno dall'altro, senza alcun flusso di succo: il mandarino è un frutto pratico e facile da consumare a mano. La sua polpa è dolce e profumata, più delicata e meno acida di quella dell'arancia, ma, a differenza della clementina, contiene semi.

Origine e cultura

Il mandarino deve il suo nome al suo colore, che ricorda l'abito di seta dei mandarini, gli alti funzionari del Medio Regno. È infatti originario dell'Estremo Oriente, ed in particolare di Cina, Vietnam e Giappone, dove è coltivato da 3000 anni. Ancora oggi è molto popolare in occasione del capodanno cinese. In Europa è stato lento a scoprirlo: il mandarino è entrato in Francia (in Provenza) solo all'inizio del 1800, 400 anni dopo l'arancio, grazie ai portoghesi. Il mandarino iniziò ad essere coltivato su larga scala in Algeria dal 1850.
Oggi i principali paesi produttori sono Cina, Spagna, Brasile, Giappone, Iran e Stati Uniti, ma è molto diffuso anche nell'area mediterranea: Marocco, Sicilia, Italia, Tunisia, Algeria e Francia (Corsica).
Il mandarino matura alla fine dell'autunno nei paesi dell'emisfero settentrionale. In Corsica, ad esempio, si raccoglie a partire da novembre. Si trova sulle bancarelle del mercato fino ad aprile.

Ibridi e varietà

Il mandarino è la specie più diversificata tra gli agrumi, ma vengono commercializzate solo poche varietà rare. La più comune è la varietà satsuma, originaria del Giappone, che conta oltre 200 cultivar. A poco a poco, gli ibridi senza semi del mandarino tendono a sostituirlo, il più noto è il clementino (ibrido di mandarino e arancia dolce). Troviamo inoltre:

  • Tangerine (varietà Dancy, Fairchild, Kinnow, Honey), un ibrido di mandarino e arancia amara, con buccia più scura ma meno sapore del mandarino;
  • Tangelo (varietà Orlando, Minneola), ibrido di mandarino e pomelo, molto colorato, con buccia sottile e difficile da sbucciare, e dal sapore molto dolce;
  • Clemenvilla, ibrido "secondario" (ibrido di clementina e tangelo);
  • L'ortanique, un altro ibrido "secondario" (mandarino X arancio).

Benefici nutrizionali

Il mandarino è relativamente povero di calorie, con 40 kcal per 100 g. Contiene il 13% di carboidrati e l'1,8% di fibre morbide (essenzialmente solubili). È ricco di vitamina C, utile per stimolare il sistema immunitario, e di calcio reso facilmente assimilabile dalla presenza di acidi organici. È anche una fonte di vitamina B9 (o acido folico). Il suo contenuto di carotene gli conferisce proprietà antiossidanti, aiutando a rafforzare la resistenza dei capillari sanguigni. Infine, come tutti gli agrumi, è piuttosto alcalinizzante, nonostante la sua acidità.

Sceglilo e conservalo

Scegli i tuoi mandarini secondo diversi criteri: frutti pesanti (pegno di succosità e buon grado zuccherino), la cui buccia impeccabile è ben colorata, sottile e aderente (in genere - dipende dalle varietà - una buccia spessa e macchia troppo facilmente può rivelare un frutto cotonoso). Evita anche quelli che hanno un aspetto con vesciche o secche, poiché potrebbero essere fibrosi. Il peduncolo dovrebbe essere molto verde. Attenzione, infine, che le screziature verdi non denotano una mancata maturazione: se il frutto è maturato con un'ampiezza termica tra il giorno e la notte troppo poco marcata, la clorofilla della buccia non si trasforma uniformemente in pigmenti arancioni, ma non ha alcun impatto sul gusto.
I mandarini non sono molto fragili e si conservano abbastanza bene, almeno una settimana a temperatura ambiente (non confezionati), o una quindicina di giorni nel cassetto della verdura del frigorifero.

In cucina

Il mandarino va consumato al naturale: può essere gustato come dessert, come spuntino o come spuntino. Può essere utilizzato anche in cucina: in versione dolce ovviamente, in torte, crostate, dessert, sorbetti e macedonie, ma anche in versione salata, per accompagnare carni bianche in salsa agrodolce, o in insalate miste, con pollo o frutti di mare, ottimo anche in confettura e gelatina, o candito. La sua corteccia, infine, permette di preparare liquori e insaporire molti dolci.

Leggi anche:

  • Scheda informativa sugli agrumi
  • Scheda pratica sulla coltivazione degli agrumi in vaso

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